In ricordo di Bud Spencer

Giuliano Montaldo, nostro “direttore onorario”, diresse Bud Spencer nel 1969
in un film anti militarista “Gott mit uns” (in italiano Dio con noi, frase incisa in rilievo
sulle cinture dei soldati tedeschi).
Riportiamo il testo dell’articolo a cura di Fabio Ferzetti apparso su Il Messaggero
del 29 giugno, in cui Montaldo ricorda l’attore: “come uomo capace di grande generosità”
«Bud veniva dalla doppietta di Dio perdona … Io no! e I quattro dell’Ave Maria.
Due successi colossali che rendevano impensabile anche solo proporgli quel piccolo ruolo», ricorda il regista genovese. «Ma quando gli raccontai la storia, incredibile ma vera, di questi due soldati tedeschi che a guerra finita, detenuti in un campo di prigionia gestito dai canadesi, vengono processati e fucilati dai loro compatrioti per diserzione, trovò tutto così mostruoso che mi disse “io un film così lo faccio anche gratis”.
E così fu. Poche settimane dopo arrivò in Jugoslavia, vicino Belgrado, dove avevamo ricostruito il campo di prigionia, con il suo camper e il suo cuoco. Diventò l’idolo
della troupe anche perché non aveva mai niente da ridire, mai un capriccio da attore
e soprattutto cucinava pastasciutte magnifiche per tutti!. Conclude Montaldo:
«E sì – che il suo era un piccolo ruolo. Faceva un caporale canadese che sulle prime tenta di difendere questi due disertori stremati, gli attori erano Franco Nero e Larry Aubrey; ma poi viene calpestato dalla viltà degli ufficiali che temendo la rivolta fornirono addirittura le armi e il permesso di processare i due soldati ai tedeschi prigionieri.
Una storia pazzesca che ci aveva segnalato il giornalista Rai Andrea Barbato.
Non a caso il film poi subì un boicottaggio violentissimo in Canada. Ma quel gesto di Bud non l’ho mai dimenticato e ogni volta che ci incontravamo, anche se lui ormai era passato a fare un cinema lontano dal mio, ci abbracciavamo con affetto».

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