totò

55 anni fa moriva Totò

Il 15 aprile 1967 ci lasciava il principe della risata, ma anche interprete di ruoli drammatici, Totò – pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis.

Nei suoi cinquant’anni di carriera ha spaziato dal teatro al cinema e alla televisione, lavorando con molti dei protagonisti più noti del panorama teatrale e cinematografico italiano.

Sin da giovanissimo inizia a frequentare teatri di periferia, e proprio in quegli ambienti conosce i fratelli Eduardo e Peppino De Filippo. A Roma, dopo un periodo non molto roseo, esordisce al Teatro Jovinelli con alcune macchiette. Negli anni ‘30, contemporaneamente al teatro d’avanspettacolo, comincia la sua carriera cinematografica: il suo primo debutto risale al 1937 con la pellicola Fermo con le mani di Gustavo Lombardo.

Da allora Totò si destreggia tra cinema e teatro. Molti sono i titoli che portano il suo nome d’arte: tra questi sono Totò al Giro d’Italia (1948) di Mario Mattoli, Totò cerca casa (1949) di Steno e Mario Monicelli, Totò e Carolina (1955) di Mario Monicelli, Totò a Parigi (1958) e Totòtruffa ‘62 (1961), entrambi di Camillo Mastrocinque.

A Narni. Le vie del Cinema

Del comico italiano più conosciuto e amato, a Le vie del Cinema sono stati proiettati i film L’oro di Napoli (1997), Dov’è la libertà (1998), I soliti ignoti (1999), I pompieri di Viggiù (2003), Totò al Giro d’Italia (2005), Totò e Carolina (2005), Risate di gioia (2007), Guardie e ladri (2015) e Miseria e nobiltà (2019).

locandina di totò e carolina

Particolarmente emozionante la serata del 9 luglio 2005 in occasione della proiezione della versione restaurata di Totò e Carolina. L’edizione del 2005 è stata interamente dedicata ai cosiddetti “martiri della qualità”: i grandi artigiani del cinema popolare, che giravano moltissimi film, incassavano molto denaro ed erano liquidati dai giornali con frettolose recensioni per lo più firmate “vice”. Narni ha salutato il più grande di questi maestri del cinema di genere, ormai considerato da decenni un Autore a tutto tondo: Mario Monicelli, del quale è stato riproposto – in copia restaurata filologicamente dalla Cineteca Nazionale e dalla Cineteca di Bologna, con il reintegro di parte dei numerosi tagli a suo tempo operati – il capolavoro massacrato dalla censura Totò e Carolina.

Il film è stato introdotto dallo stesso regista mentre l’attore Carlo Croccolo ha doppiato dal vivo le parti di sceneggiatura un tempo censurate e che mancano ad oggi dell’audio originale.